46° Anniversario della chiusura stagionale della base Giacomo Bove, distrutta dagli argentini e ricostruita in Italia al MAVI - Memoriale dell'Antartide "Valle Italia", Cèpparo-Bove.
TRIESTE - 20 febbraio 2022. Oggi, quarantasei anni fa, quindici valorosi italiani raccolgono le ultime cose e sistemano per bene la base Giacomo Bove, in vista della consueta chiusura stagionale. Puliscono tutto, preparano i letti, riordinano la libreria; si accertano che tutto sia lasciato in ordine e sicurezza e, con grande dignità, consegnano, almeno nei loro propositi, ai prossimi esploratori, un rifugio decoroso, pulito ed accogliente, con tanto, carburante e cherosene.
Dopo la tipica pausa invernale, loro stessi o altri ricercatori, sarebbero ritornati per proseguire le ricerche ben avviate in Valle Italia.
Gli esploratori italiani erano guidati dal grande Cav. Renato Cèpparo (i2vzp) che aveva trasmesso dalla Valle Italia con il nominativo I1SR/MM (Mobile Marittimo).
I quindici valorosi esploratori italiani non sapevano che, a marzo, un aereo postale Tween Otter (?) argentino era riuscito ad identificare la posizione della "nostra" base e che, a settembre 1976, l'edificio sarebbe stato distrutto.
Al rientro in Italia, il Capo Spedizione Renato Cèpparo donò formalmente la base al Ministero degli Affari Esteri, come d'accordo, affinché questi la regalasse al Governo argentino. Ma l'imprenditore cinematografico milanese non sapeva che la Base era già stata distrutta.
Nel 1978 l'Ammiraglio ing. Flavio Barbiero, Capo della Spedizione "Antartico 2" e Vice di Cèpparo nel '75-'76, giunto in Valle Italia con altri quattro esploratori, ebbe la sgradevole sorpresa di trovare solo il muretto di pietra che proteggeva la Base dal gelido vento blizzard e dalla neve.
Nel 2017, quel muretto è stato ricostruito in scala naturale (1:1) nel Nord-Est Italia, in provincia di Udine, a Cervignano del Friuli, nel giardino della scuola superiore "Istituto della Bassa Friulana", già succursale del celebre istituto Malignani di Udine e noto localmente come "Malignani 2000".
Il lavoro di ricostruzione è un esempio di conservazione a distanza (ex situ) che è stato riconosciuto e menzionato ufficialmente dalla 43a riunione del Trattato Antartico di Parigi dove viene menzionato il Memoriale dell'Antartide "Valle Italia", Cèpparo-Bove ideato e realizzato dallo scrivente.
L'articolo pubblicato dal Trattato Antartico ha vari errori ed omissioni a me non imputabili.
Ringrazio nuovamente gli allievi, i colleghi, le Associazioni locali e nazionali che avevano gentilmente sostenuto l'iniziativa.
Nel 1975 si sfiorò l'incidente diplomatico Italia-Argentina. Ma il "cold-case" non è stato ancora del tutto risolto.
prof. Julius (Enea) Fabbri, Ph.D.)
j.fabbri@virgilio.it
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